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Club del libro

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Come primo libro ho scelto La Mennulara. Un racconto ambientato nella Sicilia degli anni '60. Il 25 settembre del 1963 muore Maria Rosalia Inzerillo, detta la Mennulara. Per tutta la vita è stata domestica della famiglia Alfallipe, ma anche l’amministratrice attenta e abile del loro patrimonio. La sua figura divide: c’è chi la ammira e chi la disprezza, chi la ringrazia e chi la accusa. Si racconta che abbia accumulato ricchezze e che avesse rapporti con la mafia locale, ma nessuno sa davvero la verità. Grazie a lei Orazio Alfallipe, colto e passionale, non ha sperperato tutto. Grazie a lei la moglie Adriana non è rimasta sola in un palazzo vuoto. Grazie a lei i tre figli della coppia – Lilla, Carmela e Gianni – hanno avuto un futuro. Eppure, quando i fratelli tornano nella grande dimora di famiglia, ognuno si sente tradito e ingannato da quella donna che, pur sembrando rozza e ignorante, ha lasciato un testamento enigmatico. Attraverso ricordi, testimonianze e pettegolezzi prende forma un ritratto complesso: quello di una donna fuori dal comune e, insieme, quello di una Sicilia teatrale e intensa, piena di misteri, passioni e personaggi indimenticabili.

Il secondo libro che leggeremo a febbraio 2026 é un libro scelto da Chiara. "La portalettere" di Francesca Giannone, vincitore del Premio Bancarella del 2023. Siamo in Italia negli anni ’30, in un paesino del Sud, con una donna del Nord. La storia racconta un incontro che cambierà entrambi. A Lizzanello, un paesino di poche migliaia di anime, una corriera si ferma nella piazza principale. Ne scende una coppia: lui, Carlo, è un figlio del Sud, ed è felice di essere tornato a casa; lei, Anna, sua moglie, è bella come una statua greca, ma triste e preoccupata: quale vita la attende in quella terra sconosciuta? Persino a trent’anni da quel giorno, Anna rimarrà per tutti «la forestiera», quella venuta dal Nord, quella diversa, che non va in chiesa, che dice sempre quello che pensa. E Anna, fiera e spigolosa, non si piegherà mai alle leggi non scritte che imprigionano le donne del Sud. Ci riuscirà anche grazie all’amore che la lega al marito, un amore la cui forza sarà dolorosamente chiara al fratello maggiore di Carlo, Antonio, che si è innamorato di Anna nell’istante in cui l’ha vista. Poi, nel 1935, Anna fa qualcosa di davvero rivoluzionario: si presenta a un concorso delle Poste, lo vince e diventa la prima portalettere di Lizzanello. La notizia fa storcere il naso alle donne e suscita risatine di scherno negli uomini. «Non durerà», maligna qualcuno. E invece, per oltre vent’anni, Anna diventerà il filo invisibile che unisce gli abitanti del paese. Prima a piedi e poi in bicicletta, consegnerà le lettere dei ragazzi al fronte, le cartoline degli emigranti, le missive degli amanti segreti. Senza volerlo – ma soprattutto senza che il paese lo voglia – la portalettere cambierà molte cose, a Lizzanello. Quella di Anna è la storia di una donna che ha voluto vivere la propria vita senza condizionamenti, ma è anche la storia della famiglia Greco e di Lizzanello, dagli anni ’30 fino agli anni ’50, passando per una guerra mondiale e per le istanze femministe. Ed è la storia di due fratelli inseparabili, destinati ad amare la stessa donna.

Un altro libro che possiamo leggere insieme, é della scrittrice Sveva Casati Modignani.

Pur non essendo tra le sue opere più note, "Lo splendore della vita" ci permette di conoscere meglio la voce di una grande autrice italiana. La storia gira intorno a Giulia de Blasco,  una scrittrice di successo, che ha vinto la battaglia contro la malattia e conquistato l'amore di Ermes Corsini, ma la vita non è facile per lei. Il figlio Giorgio le causa infatti angosce e problemi, influenzando negativamente il suo rapporto con Ermes; una situazione di cui approfitta l'affascinante e spregiudicato finanziere Franco Vassali. Comincia così un lungo inverno per Giulia, che deve rimettere ordine nella propria esistenza: ma in fondo al tunnel palpita vivida una luce...

Libro vincitore del Premio Bancarella 2025 Agrigento, 1960. Carlotta ha trentasei anni ed è convinta che nessuna persona amata possa rimanerle vicino: suo padre è morto la notte in cui lei nasceva, la sua adorata bambinaia se n'è andata quando lei era piccola e sua madre è sempre stata simile a un'algida istitutrice. Cresciuta durante il Ventennio e la guerra in una Sicilia dove da sempre tutto cambia per rimanere immutato, Carlotta ha imparato che il solo modo per non soffrire è annoiarsi con pazienza. Così, dopo gli studi di legge, anziché lottare per diventare avvocato si è rinchiusa a lavorare all'Archivio notarile. Ma il destino ci insegue anche se noi ci nascondiamo: è proprio uno dei polverosi documenti dell'Archivio a rivelarle la terribile accusa rivolta da sua nonna paterna a sua madre, di non averla partorita ma comprata. Carlotta comincia un'indagine che la porterà a scoprire le radici della rabbia e della sete che per tanti anni ha cercato di mettere a tacere. Sarraca (Agrigento), 1924. È inutile essere giovane e piena di progetti, se sei nata nel tempo sbagliato. Mentre da Roma scende l'onda nera del fascismo, la diafana Nardina sposa il nobile Carlo Cangialosi ma non riesce a rimanere incinta, e questa colpa si allunga su di lei come un'ombra. E la bellissima e selvatica Sabedda, umile serva, si trova in grembo un figlio che non potrà sfamare. I percorsi di queste due ragazze si intrecceranno grazie al piano scellerato ordito da Bastiana, madre di Nardina, e dal campiere don Calogero, in odore di mafia. Milena Palminteri esordisce con un romanzo generoso, sostenuto da una lingua ricca di sfumature, popolato di personaggi memorabili per la dolente fierezza con cui abbracciano i propri destini.

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